Credo che un dolce con un nome come questo non abbia bisogno di commenti. Si tratta di una ciambella morbida, coperta da una dolce glassa alle nocciole.
Premessa essenziale: il lievito deve essere vanigliato... altrimenti non è più il biscottone della nonna!
Per la pasta: fondere il burro senza farlo friggere, usando un recipiente capiente quanto una tazza (van bene sia il fornello sia il microonde). Quando è liquido unire una alla volta le uova, mescolando energicamente per far amalgamare (una frusta a mano può aiutare). Unire anche il latte. In questo modo il burro non sarà più caldo e non interferirà con il processo di lievitazione. In una grande ciotola mescolare farina, zucchero e lievito (così si prevengono i grumi nell’impasto). Versare il miscuglio di burro e uova e mescolare il tutto. Deve risultare un’impasto “molliccio”, ma abbastanza consistente da poter essere maneggiato. Se fosse troppo liquido unite un poco di farina.
La glassa: in un mixer tritare nocciole e zucchero finché son ridotte in farina (ovviamente se avete già la farina di nocciole questa fase la saltate). Mescolare poi gli ingredienti. La glassa deve risultare semidensa, in modo che non scivoli giù dal dolce. Se è troppo liquida aggiungete un poco di farina di mais.
Assemblaggio: prendete una leccarda o una larga teglia e ungetela o foderatela di carta da forno. Fate un “biscione” con la pasta e adagiatela ad anello, come per la ciambella. Essendo morbida si affloscerà e si allargherà come un grosso biscotto, lasciando solo un leggero incavo al centro. In quell’incavo versate la glassa, distribuendola poi anche sul resto.
Infornate e cuocete alla canonica temperatura di 180° per 40’ circa.
Del lievito vanigliato
Signore e signori ammettiamolo: in Italia il lievito per dolci è vanigliato! Per trovare del lievito chimico non mescolato a vanillina si deve andare in supermercati tedeschi oppure bisogna comprare quello chiamato “per preparazioni salate”. Altrove non è così ed infatti nel leggere le ricette nei libri di cucina (per es. in quelli francesi) si trova specificato di mettere il lievito e lo zucchero vanigliato, che non è altro che una bustina di zucchero a velo aromatizzato con vanillina!
Dunque in Italia il lievito è vanillinato, è un dato di fatto. Questo vuol dire che tutte le nostre torte hanno quel certo “nonsoché” di dolce e “rotondo”, il saorin bun che piaceva a mia nonna e che era appunto l’aroma della vanillina. Ad esso, per motivi affettivi, mi piego persino io, nemica irriducibile degli aromi chimici, perché se lo si eliminasse non ritroveremmo più tutti quei sapori domestici che conosciamo da sempre e a cui siamo affezionati. Dunque lunga vita al lievito chimico vanillinato! ...purché si sappia che è tale.
ma il biscottone si mangia insieme al the, con una tisana o con il latte caldo?
RispondiEliminasecondo me... starebbe benissimo con un the. poi se è un "the delle vecchiette" è ancora meglio. :)
ma è solo un'opinione personale eh...
un'opinione puramente disinteressata che sia chiaro!!
^_^
direi che è un'opinione condivisibilissima!!!! he he!!!
RispondiElimina:-p proprio bello questo biscottone..mi ispira! :D e infatti quasi quasi provo a prepararlo domani..poi ti faccio sapere cosa ne esce! :-p ahahahahaha..ciao e vienimi a trovare se ti va! :D
RispondiElimina[...] quale modo migliore c’è di rispondere ad un unico “biscottone soffice“, se non con tanti biscottini croccanti? E come non smentire l’affermazione di Nisetta [...]
RispondiEliminafammi sapere come ti viene allora! in quanto al venirti a trovare... c'ho provato, ma non son sicura di averti trovato :-)
RispondiElimina:D si si..mi hai trovata..ahahahahaha..infatti ti ho pure risposto!! Per quanto riguarda la ricetta la proverò a breve, quindi ti dirò cosa ne esce... :D ciaoooo
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