lunedì 14 marzo 2011

Minestra ca' pastigghia... altrimenti detta zuppa sicula di castagne secce!

La castagna è sempre stata  un elemento essenziale della cucina povera. Frutto di montagna per antonomasia, sostituiva spesso in cucina il grano lì dove non riusciva a crescere o si era troppo poveri per poterlo fare arrivare dalle pianure. Nelle tavole semplici veniva trasformata nel tentativo di riprodurre i cibi quotidiani come il pane, la polenta, gli gnocchi, le frittelle, i dolci... e conservata, secca o ridotta in farina, così da non doverne legare il consumo al solo tempo della raccolta.

Non deve quindi meravigliare la grande diffusione dell'albero del pane, così era significativamente chiamato il Castagno, dalle Alpi agli Appennini, fin giù in Sicilia.

E già perché, anche se difficilmente ci viene in mente d'associare la terra delle arance alla castagna, questa era molto diffusa in tutta l'isola e coltivata nelle zone montane come i Peloritani, i Nebrodi o le Madonie.

Ecco quindi che oggi vi presento una ricetta antica e poverissima (beh poverissima per i tempi andati, ormai con quel che costano le castagne è una ricetta più che ricca) presente nella cucina povera siciliana di montagna: la minestra ca' pastigghia!



Dosi: 250 gr di  pastigghie (castagne secche), 2 cipolle bianche, 2 foglie d'alloro, olio d'oliva extravergine, sale, due chiodi di garofano, un po' di pecorino grattugiato, 200 gr. pasta corta (facoltativo), un mazzetto di finocchietto fresco (facoltativo).

Procedura: Mettete a mollo le castagne la sera prima e prima di usarle sciacquatele per bene.


Prendete una casseruola abbastanza capiente (io ho usato una pentola di terracotta, se l'avete usatela perché, secondo me, il cibo assume un sapore del tutto particolare in cottura, ma in mancanza di quella potete usare una banalissima pentola dal fondo antiaderente) e fate rosolare in un poco d'olio la cipolla tagliata finemente, le foglie d'alloro e i due chiodi di garofano. Quando la cipolla sarà ben dorata versate dentro la pentola anche le castagne, facendo rosolare un poco anche queste.



Coprite quindi con abbondante acqua fredda, regolate di sale e cuocete fin quando le castagne non cominceranno a disfarsi. Durante la cottura controllate di tanto in tanto che l'acqua non si consumi troppo, nel caso aggiungetela poco a poco con un mestolo facendo attenzione a non bloccare il bollore.



Quando la zuppa è cotta, servitela ben calda con un filo d'olio e una spolverata di pecorino grattugiato.

In alternativa, se volete provare la versione un poco più "ricca" di questa zuppa, sul finire della cottura potete aggiungere della pasta corta da minestra in modo da rendere la zuppa un po' più corposa o, se è stagione, insieme alla cipolla potete triturare una manciata di finocchietto selvatico (io purtroppo non riesco a trovarlo per cui non ho mai provato, però penso debba starci molto bene, magari togliendo i chiodi di garofano per non mischiare troppi aromi).

Ovviamente questo piatto è perfetto per i vegetariani, per i vegani e gli intolleranti al lattosio senza l'aggiunta del formaggio finale e per i celiaci senza la variante della pasta.

4 commenti:

  1. mmmm... quasi quasi tra i prossimi post metto busecchina e mondoi... giusto per spaziare sulla castagna secca

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  2. onnivora ma piddicchiusa15 marzo 2011 alle ore 20:43

    temo la cifra calorica di questa portata e poi non so se questa zuppa mi piacerebbe io le castagne le mangio solo a "tardiddi" cioè con dalle collanine di castagne arrostite che si fanno in autunno :D
    forse sarei più tentata di sperimentarla se avesse un altro nome. quel pastigghie mi fa pensare alle medicine, alle pastiglie dei freni e alle pastiglie delle lavastoviglie... non proprio da acquolina eh!! propongo il cambio del nome della ricetta!!! come la chiamiamo??

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  3. Ah ah ah... beh quello è il nome siciliano con cui si indicano le castagne secche, che ci vuoi fare!
    Beh ti basta italianizzarla e diventa semplicemente Zuppa di castagne secche :)
    Per quel che riguarda la portata calorica del piatto... beh se la fai con poco olio e la consideri un piatto unico non è poi così tremenda, anche perché riempie molto... per il gusto, ti dico solo una cosa, FOM ne ha mangiati due piatti ieri sera... e se questa non è una garanzia... :

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  4. onnivora ma piddicchiusa19 marzo 2011 alle ore 19:46

    mi fido ciecamente!!!
    gnaaaaaammm

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